Nel 1982 Opel equipaggiò per la prima volta Kadett con un 1600 Diesel. Oltre 150.000 Kadett-D Diesel vendute in due anni. Un punto di riferimento delle gamme Kadett ed Astra.
L’inizio degli Anni ’80 registrò la netta avanzata delle autovetture Diesel, le vendite delle quali passarono in Italia dall’8% al 18% del mercato nazionale nel giro di un solo anno. Il minor consumo dei motori a gasolio ed il prezzo di questo combustibile, che specie in Italia, era sensibilmente più basso rispetto a quello della benzina (536 Lire al litro contro 1.120 Lire), stimolavano sempre più l’interesse di tutti quegli automobilisti che badavano a contenere le spese di gestione della loro automobile. Senza dimenticare ovviamente l’evoluzione tecnica del motore Diesel, sempre più potente e brillante (come il 2300 turbodiesel che nel 1984 sarebbe andato ad equipaggiare la Rekord-E).
In questo contesto, 40 anni fa, al Salone di Ginevra del 1982, Opel, che giusto una decina di anni prima era stata uno dei primi costruttori ad aver intrapreso questa strada con la Rekord-D 2.100, presentò un nuovo motore Diesel di 1,6 litri da 54 CV (40 kW), sviluppato appositamente per Kadett ed Ascona. Si trattava di un 4 cilindri in linea con monoblocco in ghisa a pareti sottili che presentava ridotti ingombri esterni ed un peso contenuto in appena 138 kg (20 kg più del 1.600 a benzina). Le dimensioni interne erano praticamente quadre (alesaggio/corsa = 80 x 79,5 mm). La testata in lega leggera ospitava un asse a camme mosso da cinghia dentata, punterie idrauliche (una novità per le automobili Diesel europee dell’epoca) e valvole di scarico bimetalliche. Altre caratteristiche erano la pre-camera di turbolenza Ricardo Comet V, la pompa rotativa, lo spurgo automatico del sistema di iniezione Bosch ed il brevissimo tempo di pre-riscaldamento.
In Italia, la Kadett-D 1.6 Diesel fu introdotta in una gamma di 6 versioni (Base 4-5 porte, Luxus 4-5 porte, Berlina 5 porte e Caravan) con prezzi compresi tra 8.549.000 lire e 10.543.000 Lire. In seguito, il motore Diesel fu offerto anche sulle versioni SR e Caravan Voyage. La vettura raggiungeva una velocità massima di 143 km/h, ma il consumo di gasolio, contenuto in appena 6,6 litri ogni 100 chilometri, contribuì ad assicurarle un buon successo di pubblico.
Le 154.483 Kadett-D Diesel vendute in Europa nel giro di due anni dimostrarono che ancora una volta Opel aveva individuato una nuova interessante nicchia di mercato. Per questo quando, nell’Estate del 1984, la Casa tedesca presentò la quinta generazione di Kadett non trascurò di prevederne anche una versione a gasolio.
Inizialmente la Kadett-E adottò lo stesso 1600 della serie precedente, ma a partire dalla fine del 1988 fu sostituito da due nuovi motori a gasolio di ancora più avanzata concezione.
Il primo di questi propulsori, contraddistinto dalla sigla TC4 EC1, era un compatto turbodiesel ad iniezione indiretta con intercooler sviluppato in collaborazione con l’Isuzu. Con una cilindrata di appena 1.488 cc (alesaggio/corsa = 76 x 82 mm) questo propulsore sviluppava 72 CV (53 kW) a 4.600 giri/minuto che consentivano alla Kadett di raggiungere velocità nell’ordine dei 165-170 km/h.
Ad esso fece seguito, nel Gennaio 1989, il motore tipo 17DR, un 1.700 Diesel aspirato, progettato e costruito al 100% all’interno della Casa tedesca, e già impiegato con successo su Vectra. Aveva una cilindrata di 1.699 cc (alesaggio/corsa = 82,5 x 79,5 mm) e sviluppava 57 CV (42 kW) a 4.600 giri/minuto. Studiato particolarmente per l’avviamento ed il funzionamento alle basse temperature, era dotato di pompa d’iniezione Bosch VE 4/9 e di un sistema completamente automatico per l’avviamento a freddo. Un dispositivo elettronico per il controllo del minimo ed una valvola interrompevano il flusso del gasolio consentendo lo spegnimento del motore senza l’inerzia tipica del Diesel. Il filtro del gasolio era inoltre riscaldato per impedire il congelamento del combustibile.
A questo punto il motore Diesel era diventato un elemento imprescindibile della gamma Kadett e della successiva Astra.
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